A soli 35 Km a nord di Roma, si erge sull’incontaminata valle del Tevere il comune di Nazzano, piccola gemma medievale che riassume in se storia, tradizione, natura e buona cucina.
Nonostante abbia solo 1200 abitanti vanta un lungo e glorioso passato. Questo piccolo comune ha attraversato le fasi rilevanti della nostra Italia – dall’Età del Bronzo al rinascimento, conoscendo il suo massimo splendore nel Medioevo – riuscendo a conservare rilevanti e variegate testimonianze delle epoche che ne hanno segnato la storia.
La splendida posizione panoramica sulla valle del Tevere e il caratteristico assetto urbanistico a spirale del suo borgo medievale fanno di Nazzano un piccolo gioiello di architettura. Attraverso un’unica strada, che si snoda per il centro storico, si giunge fino al castello duecentesco che domina dall’alto il grazioso abitato.
Il connubio tra arte e natura rende Nazzano la meta ideale per chi vuole riscoprire gli scenari, i sapori e le emozioni di un tuffo nella storia.
Il vecchio borgo medievale perfettamente conservato rappresenta il centro storico di Nazzano. Caratterizzata da un andamento a spirale un’unica strada conduce al castello duecentesco consentendo di scorgere gli angoli più caratteristici del paese, dove lo scorrere del tempo sembra non avere intaccato l’atmosfera medievale.
Il borgo medievale è infatti arroccato intorno al suo Castello risalente al XIII secolo. La costruzione più antica è costituita da una pianta quadrangolare al cui centro è posto un piccolo cortile con un pozzo. La struttura è caratterizzata da due torri poste su due angoli opposti: il Mastio (la torre maggiore) a protezione della Rocca dei Savelli, e la seconda torre con funzioni di controllo sulla sottostante valle del Tevere. Restauri a parte – tra cui bisogna segnalare in particolare quello alla torre minore riferibile al periodo dei Savelli – la nuova fase di vita del castello è dovuta all’acquisto, nel 1456, da parte dei monaci dell’abbazia di San Paolo che decisero di adeguare le strutture di difesa alle nuove tecniche belliche, e dotarono il castello di feritoie, di coperture per il cammino di ronda, di raccordi più funzionali tra le varie ali. I monaci provvidero inoltre ad un ampliamento realizzato tramite un rivellino circolare, posto davanti al Mastio, con tre grandi merli sovrastanti il portale.
Nonostante il castello, ceduto a privati, non sia attualmente visitabile, dal ponte che conduce all’entrata principale del maniero è possibile godere di una vista mozzafiato sull’ansa del Tevere.